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IL VIZIETTO DOVE LO METTO |
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I vizi capitali compaiono in Aristotele che li definisce "gli abiti del male". Al pari delle virtù, i vizi derivano dalla ripetizione di azioni che formano nel soggetto che le compie una sorta di "abito" che lo inclina in una certa direzione.
I sette vizi capitali sono:
Ira, Accidia, Lussuria, Avarizia, Gola, Invidia, Superbia. A differenza dei vizi capitali i nuovi vizi non sono più una deviazione, una caratteristica o una malattia della personalità di un individuo; ma onerose e/o malsane tendenze od abitudini assunte da un individuo causa la dispersione dei valori etico-sociali, la scarsa educazione ricevuta e/o acquisita, l'ignoranza, la scarna percezione dello spirito del sacrificio, la mancanza di cognizione del valore del denaro e perciò anche la prodigalità, ecc. Sono: consumismo, conformismo, spudoratezza, sessomania, sociopatia, diniego, vuoto, corruzione, ignoranza e l'odio Tuttavia, consumismo e corruzione possono essere ricondotti all'avarizia con il significato ad essa associato di avidità e cupidigia; mentre alla superbia sono riferibili l'ignoranza e in certo modo il conformismo; l'odio è un aspetto dell'ira; spudoratezza e sessomania rientrano nella lussuria. I Nuovi vizi quindi non sono poi tanto nuovi.E se ci sono i vizi, ovviamente esistono "i viziosetti"....volete che GIUDA IL TRADUTTORE li lasci annaspare nel loro non senso del pudore???
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