GOLA
il richiamo alla nostra animalità
Più che la ragione è lo stomaco che ci guida.
Arsene Ancelot
Il peccato di gola coincide con un desiderio d'appagamento immediato del corpo per mezzo di qualche cosa di materiale che provoca compiacimento. É un'irrefrenabilità, un'incapacità di moderarsi nell'assunzione di cibo o, più in generale, nell'oralità (gli alcoolisti e i fumatori accaniti commettono peccato di gola).
Il rapporto col cibo è un problema serio che investe degli aspetti legati all'esistenza. Infatti, siccome il cibo è la prima condizione di esistenza, spetta al cibo e alla gola mettere in scena un tema che non è alimentare, ma profondamente esistenziale, perché va alla radice dell'accettazione o del rifiuto di sé. Questa società attribuisce una grande importanza all'immagine estetica con la quale ognuno si presenta agli altri. Quando quest'immagine non corrisponde ai canoni di bellezza diffusi nella società, l'obesità o l'eccessiva magrezza si trasformano in un modello negativo di personalità e così la persona troppo grassa o troppo magra, che già ha problemi esistenziali, si trova oltretutto privata del conforto e della solidarietà degli altri.
É vero che, soprattutto negli USA esistono tantissimi club che promuovono ad esempio la grassezza, della serie "ciccioni è bello…", ma sono dei palliativi, dei tentativi spesso grossolani per mascherare un problema.
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