IL "COMUNICATORE" D'INGIUSTIZIA
  ACCIDIA
 


ACCIDIA

Disinteresse per il presente e mancanza di prospettive per il futuro
 

Il lavoro mi piace, mi affascina. Potrei starmene seduto per ore a guardarlo.
                                                                                         
Jerome K. Jerome
                                                       
                                  

Il termine, nel greco classico, designa la negligenza, l'indifferenza, la mancanza di cure e di interesse per una cosa. Designa inoltre l'abbattimento, lo scoraggiamento, la prostrazione, la stanchezza, la noia e la depressione dell'uomo di fronte alla vita.
Due conseguenze tipiche sono l'instabilità e il disprezzo per gli impegni della propria vita.
L'uomo non padroneggia più la vita; le vicende lo avviluppano inestricabili, ed egli non sa più vederci chiaro. L'accidia ha un carattere complesso e confuso: è un miscuglio di pensieri provenienti da forze diverse. Chi è colpito dall'accidia avverte un senso di disordine e di illogicità in cui si intrecciano reazioni contrastanti: si detesta tutto ciò che si ha e si desidera ciò che non si ha.
Una realtà complessa come l'accidia trae origine da numerosi fattori. Tuttavia, una delle cause più frequenti è l'amore smodato per se stessi, quella passione per se stessi che porta ad essere prigionieri del proprio io. Questo amore di sé è in fondo il vero idolo che minaccia la nostra vita. Se l'io è il centro assoluto del proprio mondo, allora si valuta ogni cosa in funzione dei propri bisogni, della propria idea, dei propri desideri e giudizi.
 

 
 
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